venerdì 8 gennaio 2010

Dakar 2010: Giannetti e Mugnaioli provati dalla 7° tappa


La carovana della Dakar è scossa dall’incidente capitato al pilota sardo Luca Manca. La gara sudamericana si sta rivelando più difficile del previsto per i partecipanti alla corsa sudamericana. Nell’ultima tappa ci sono stati tanti ritiri a causa delle cadute. Il bollettino medico parla di una frattura per alla mano per Pini e di quella di Beltrami ad un piede. Anche Silvia Giannetti e Fabrizio Mugnaioli sono provati. I due maremmani sono stati testimoni della caduta di Manca. Sono passati proprio nel momento in cui medici stavano intubando il corridore italiano. Sentiamo Silvia molto preoccupata. Anche Fabrizio pur essendo un veterano della Dakar, ci racconta di non avere mai provato una fatica come quella di questi giorni. “ Sono stanchissima” aggiunge la grossetana.” Riposare è diventato un problema. Si va a letto a mezzanotte e intorno alle 4,30 suona la sveglia per ripartire. Fuori i meccanici lavorano per tutta la notte sulle moto. Vi potete immaginare il silenzio. E’ difficile trovare il tempo per recuperare. Ho i piedi sanguinanti. Dopo tante ore in moto gli stivali diventano strumenti di tortura. Ho le vesciche sulle mani. Devo per forza tenere ben stretto il manubrio della moto” Gli chiediamo se il morale è sempre alto. “ Per forza se vuoi continuare. Non ci sono alternative. Bisogna stringere i denti e andare avanti, altrimenti si va a casa. Ieri poi sono stata urtata da un’altra moto che in mezzo alla polvere, mi ha preso in pieno facendomi cadere a terra. Fortunatamente senza conseguenze, ma ho rischiato di essere investita dal camion che seguiva. Mi è andata bene, ma ho rischiato grosso”. Sull’altopiano a 4800 metri avete avuto problemi? “ Io personalmente no, ma Fabrizio ha accusato problemi di respirazione. La carburazione delle moto è saltata e si spegnevano continuamente. Per fare 140 chilometri ci abbiamo messo 7 ore. Alla fine ero completamente disidratata. Ho la bocca tutta spaccata a causa dei cambi improvvisi delle condizioni climatiche. Prima freddo, poi caldo e ancora freddo. E’ incredibile la gente lungo il percorso. Tutti ci aiutano dandoci da mangiare e da bere. Ieri sono stata costretta a ricorrere alle cure del medico, che mi ha somministrato due flebo, per reintegrare tutti i liquidi che avevo perso durante la tappa” Guardi sempre alla classifica?. Inseguo il podio fra le donne. Attualmente sono terza, ma a questo punto arrivare a Bueno Aires, sarebbe già un risultato di prestigio. Scusami, ma ora mi devo riposare, domani ci attendono 600 chilometri di speciale e non sarà uno scherzo.

Articolo di M.G.

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