giovedì 11 agosto 2011

Sei Giorni 2011 - Day4 - Ribaltone nello Junior, Francia prima. Bene Manzi nell’Italia.


Con la Finlandia dominatrice del Trofeo, l’unica partita ancora aperta rimaneva quella dello Junior. Probabilmente al termine del quarto giorno di gara non sarà più così. La Francia, che ieri aveva un minuto di ritardo sulla Svezia, ha ottenuto la testa della classifica grazie a una bellissima gara. Trascinata da Fortunato e Bellino, la nazionale transalpina ha prima guadagnato quattro minuti e mezzo, poi, complice la rottura del motore di Carlsson, ha chiuso la giornata con un vantaggio di sette minuti.

Nel Trofeo Mondiale la Finlandia ha proseguito il cammino trionfale dei primi tre giorni. Oltre ai quasi nove minuti guadagnati nella giornata su una Spagna, che comprensibilmente ha tirato i remi in barca, ha anche piazzato due piloti nei primi tre posti anche nell’assoluta di giornata. Tra il leader Remes e Salminen si trova lo statunitense Caselli che quest’oggi è andato molto vicino al successo, sfuggito per soli due secondi.

L’Italia non ha vissuto ancora una volta una giornata semplice. Il migliore fino a ieri Edoardo D’Ambrosio (HM Honda Zanardo – E2) ha patito diverse noie meccaniche che gli hanno fatto accumulare ritardi su ritardi al CO. Alla fine ha pagato ben 29 minuti di penalizzazione. Se la classifica generale premia la costanza di Andrea Beconi (Kawasaki Hp Moto Team – E1), undicesimo di classe, quella di giornata vede ancora una volta protagonista Jonathan Manzi (Team KTM Farioli – E2). Il giovane pilota, portacolori nel mondiale della Maglia Azzurra Junior, è stato in quasi tutte le speciali nella top10, a conferma di una Sei Giorni vissuta in crescendo.

Da segnalare nel lungo percorso odierno, superiore ai trecento chilometri per quasi otto ore di gara, la prova speciale detta "Salpalinja", la più lunga della manifestazione. Si è trattato di otto chilometri, intorno ai dodici minuti, che ha fatto la differenza per la presenza di un terreno misto, con sabbia in partenza, passaggi in canali di fango, e un finale sul duro su prati molto scivolosi. Anche oggi il meteo finlandese non ha risparmiato i piloti, con temperature basse al mattino e brevi ma intensi acquazzoni.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Alessandro Botturi (Gas Gas Italia Enduro Team – E3): “E’ una Sei Giorni che mi ricorda quelle di un tempo, percorsi vari e difficili con trasferimenti molto tirati. Personalmente mi è mancata nei primi giorni quella grinta che mi viene dall’indossare la Maglia Azzurra. Non penso mai al risultato individuale ma solo a quello di squadra, che è venuto meno subito con l’out di Salvini e Micheluz. Questo mi ha un po’ scoraggiato e forse solo oggi ho fatto una gara sui miei livelli. Da capitano e più anziano del gruppo mi sento di dire ai giovani di non scoraggiarsi, è un’esperienza che gli servirà in futuro. Metteranno nel loro bagaglio tecnico il saper affrontare dei terreni ai quali noi italiani non siamo abituati”.

Edoardo D’Ambrosio (HM Honda Zanardo – E2): “E’ stata una giornata storta. Ho fatto la prima speciale senza il freno per un problema che non abbiamo capito, poi ho perso il dado del fermo alla ruota e, infine, una noia al pignone. Inizialmente mi sono innervosito, poi ho pensato a far bene perché ci tengo tantissimo a fine questa Sei Giorni”.

Giacomo Redondi (Husqvarna Ch Racing Monster Energy – E2): “Non sto ripetendo qui in Finlandia le cose buone che ho fatto vedere lo scorso anno in Messico. Ho commesso qualche errore di troppo, questo è un terreno al quale non ero abituato. Sto imparando tanto e con il passare dei giorni sto migliorando. Sono certo che saprò far tesoro di questa esperienza diventando un pilota più completo”.

Da Federmoto.it

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